
Tam stilla quam lagoena
Fongaro, bollicine premiate da Slow Food
01.10.2013 23:58
Fongaro di Roncà in Lessinia (Vr), dal 1975 produttore concentrato sulle bollicine metodo classico da uva Durella, per il 3° anno consecutivo ottiene l'ambito riconoscimento della “Chiocciola”, assegnato dalla Guida slow wine 2014 di Slow Food Editore. Un simbolo che designa quelle cantine meglio capaci di interpretare i propri nettari in sintonia con i credo della celebre associazione di Bra: in termini organolettici, territoriali, ambientali.
“I Fongaro operano da sempre per sostenere l'identità del teritorio della Lessinia. Con il nostro lavoro abbiamo dimostrato che da un'uva apparentemente banale si possono ottenere grandi risultati”. Basterebbe questa dichiarazione dei titolari, i fratelli Matteo e Alessando Fongaro, la cui veridicità è da anni dimostrata “sul campo” grazie a una batteria di spumanti costantemente di alto valore, per spiegare la continua conferma della Chiocciola a questa azienda di Roncà. Ma non è solo questo.
La Durella è bacca difficile e delicata, che abbisogna di giusti suoli e di sistemi di conduzione della vigna capaci di entrare in empatia con il suo carattere scontroso. L'acidità e la mineralità dei vini ottenuti nelle colline della Lessinia trovano un perfetto compimento nell'elaborazione del Metodo Classico. Le vigne, in conduzione biologica, sono disposte intorno alla cantina fra i 300 e i 500 m slm su suoli di matrice vulcanica, allevate con la classica – talvolta superficialmente bistrattata, ma ora in fase di rivalutazione – pergola veronese. Tutti aspetti, quelli appena esposti, che rendono Fongaro azienda davvero “terroiristica” e quindi ancor più meritevole di Chiocciola.
Ancora, i vini che concorrono a render meritevole l'assegnazione di una Chiocciola a una data cantina, devono rispondere anche al criterio di un buon rapporto fra la qualità e il rispettivo prezzo, al netto ovviamente di quando, come e dove sono stati prodotti. E anche in questo caso Fongaro esce a testa alta, dato che tutte le sue etichette, scontata la difficoltà della loro produzione e i lunghi tempi di affinamento sui lieviti prima della sboccatura e della commercializzazione, sono proposte sul mercato a prezzi del tutto competitivi, sia in assoluto, sia rispetto a quelle della concorrenza. In definitiva, non basta produrre un vino molto buono e di territorio, ma questo deve anche avere una relativa ragionevolezza economica, in modo poter essere davvero accessibile e non solo “virtuale”.
Se a tutto questo si aggiunge che Fongaro osserva i principi dell’agricoltura biologica fin dagli anni ’80, quindi assai prima dell'avvento di mode e tendenze; che l'azienda è certificata come produzione bio dal 1986, tra le prime realtà vitivinicole venete a ottenere una certificazione ufficiale; che l’ente certificatore di riferimento è ICEA, il quale esegue controlli sia in vigna sia sul prodotto finito per certificare il rispetto delle normative in vigore; che già da quest'anno - bruciando in tempi - in base a una nuova regolamentazione comunitaria le bollicine di Roncà escono con l'indicazione in retro-etichetta della dicitura “vino biologico” (e non più solo “vino ottenuto con uve da agricoltura biologica”); che la quantità di solforosa, aspetto a cui i mercati sono sempre più attenti, è bassissima anche rispetto ai nuovi e più rigidi standard comunitari, ossia compresa fra i 50 e i 70 mg/l, si spiega il perché di questa Chiocciola che ormai pare esser divenuta un'attestazione di stima costante per la cantina veronese da parte di slow wine.
Fongaro Società Agricola
Via Motto Piane, 12 - 37030 - Roncà - Verona – - Tel +39.045.7460240 Fax + 39 045 6549151
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