Tam stilla quam lagoena


A caccia della miglior cazoeula con mister Trapattoni - di Nicola Gini

28.02.2015 18:44

È in forma smagliante il Trap. Siede a tavola come fosse in panchina. Ingaggiato dal sindaco di Cantù per dirigere una squadra alternativa: la giuria tecnica del "Festival della cazoeula d'oro". Tra i giurati s'infila anche chi scrive, invitato in quanto segretario della sempre apprezzata associazione vinoeducativa Vinalium Regio. Partita tosta, venerdì 6 febbraio nell'elegante cornice del ristorante "Il Garibaldi". Sequenza di otto portate del tradizionale piatto brianzolo, cucinate da altrettanti chef in gara. C'è da scegliere la cazoeula più buona e mister Giovanni Trapattoni, 76 anni il prossimo 17 marzo, si cala in fretta nella parte. 

Saluta. Mette le cose in chiaro: "A casa mia, da ragazzo, verze e costine di maiale non mancavano mai. Le origini dei miei genitori sono bergamasche, contadine". Fa sul serio il Trap. Studia il disciplinare della cazoeula (a Cantù si scrive proprio così) come fosse la formazione di una partita di calcio: costine-cotenna-verze invernali-soffritto-vino rosso-concentrato di pomodoro-spezie-sale-pepe-polenta gialla d'accompagnamento. In panca: musetto-piedino-cotechino-orecchio. Non molla mai il Trap. Guida i giurati, alternando aneddoti in dialetto, racconti di cucina e tradizioni ultralocali. Diretto come sempre, prende in contropiede una food blogger che chiacchiera parecchio: "Lo sai cos'è il capun, il cappone?". La risposta non arriva. Trap spiega. Ridono tutti. 

Intanto firma dediche e conferma che allenerà ancora. Dove? "Ho contatti con società dell'Europa dell'est e con l'Africa. Stiamo a vedere...". Si diverte con le punte di diamante della giuria: i "masterchef" Andrea Marconetti e Maurizio Rosazza Prin. Poi solidarizza con gli interisti che ricordano l'Inter del Trap e dei record. Anno di grazia 1989. "Tranquilli. Mancini sistemerà la squadra. Ci riuscirà. Le difficoltà erano prevedibili, dopo la decisione di Moratti di farsi da parte". 

Il bello del calcio è che ti concede sempre un'occasione di riscatto. Il brutto, invece, ti resta appiccicato addosso. Quest'anno, tre decadi da quella maledetta notte del maggio 1985. Juventus - Liverpool. La tragedia dell'Heysel, 39 vite calpestate. "Sono cose che ti restano dentro - racconta Trapattoni - Ci pensi sempre. Noi eravamo in campo, ci dissero solo che forse era morto un tifoso. Non sapevamo la verità. Ci fecero giocare per ragioni di sicurezza. Eravamo preoccupati. Mia moglie era in tribuna: io le dissi di tornare in albergo". Il pallone rotola via. Mister Trap deve tenere a bada la sua giuria. Perchè quando gioca, il Trap, lo fa sempre sul serio.

Per la cronaca: la cazoeula migliore è risultata quella associata al ristorante La Cascina di Mattia (Cantù).

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