Tam stilla quam lagoena


Vinitaly 2015, dammi il cinque (negativo) - di Nicola Gini

12.04.2014 18:46

Vinitaly, tanta roba. Che devi saper scegliere, scremare, valutare, perché non c'è solo il buono e il bello. In una vetrina così vasta, infatti, il rischio è quello di incappare nella giornata sbagliata, nel vino sbagliato, nel produttore che poco ti dice. Ma chi ha pazienza nella ricerca certamente trova di che gioire. A volte, però, la pazienza non basta. E allora... ecco le cinque cose che del Vinitaly 2014 non ci sono piaciute.

1 - Viabilità ko: partenza alle 6.30 da Olgiate Comasco, viaggio in automobile sulla Milano-Venezia. In prossimità di Verona i pannelli elettronici ti invitano a prendere l'uscita Verona Sud. Da lì alla fiera vola via un'ora e mezza: sono le 11 passate. Troppo. Forse è il caso di studiare qualche soluzione alternativa. 

2  - Posteggi: 10 euro per lasciare l'auto in un polveroso piazzale. Passi la tassa ma almeno una sistemata all'area di sosta...

3 - Padiglione con i vini stranieri: non è quello che cerchiamo, certo. Solo un rapido giro per dare un'occhiata, ma - a pelle - non ci conquista.

4 - Il pubblico: c'è ancora confusione tra chi entra in fiera per lavoro, per passione vera o per esagerare col bicchiere. L'ultima categoria andrebbe limitata.

5 - La fretta: è sempre cattiva consigliera. 

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